Newsletter

Search

María Corina Machado: Premio Nobel per la Pace 2025

Sommario

Il 10 ottobre 2025, il Comitato norvegese del Premio Nobel ha deciso di assegnare il Premio Nobel per la Pace 2025 a María Corina Machado, riconoscendola “per il suo instancabile lavoro nella promozione dei diritti democratici per il popolo del Venezuela e per la sua lotta per una transizione giusta e pacifica da una dittatura alla democrazia”.

La motivazione ufficiale definisce Machado “una delle più straordinarie manifestazioni del coraggio civile in America Latina negli ultimi tempi”, e afferma che “gli strumenti della democrazia sono anche gli strumenti della pace”.

maria corina e1760114707847María Corina Machado è nata il 7 ottobre 1967 a Caracas. È ingegnere industriale di formazione e si è affermata come figura di spicco dell’opposizione al governo di Nicolás Maduro in Venezuela.  Fu eletta membro dell’Assemblea Nazionale tra il 2011 e il 2014. È fondatrice e coordinatrice del partito Vente Venezuela ed è stata cofondatrice dell’organizzazione civica Súmate, che ha promosso l’osservazione elettorale indipendente.

Nel 2023, in una primaria dell’opposizione, Machado ha ottenuto un consenso larghissimo (circa il 92 %) fra gli elettori oppositori, mostrando la sua centralità nella coalizione democratica. Tuttavia, le autorità venezuelane l’hanno successivamente esclusa dalla possibilità di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2024, mediante sanzioni legali e ostacoli giudiziari. Nonostante le pressioni, minacce e la condizione di “clandestinità” in cui vive, Machado ha continuato a operare come simbolo della resistenza democratica interna.

Un riconoscimento al “fuoco della democrazia”

Il Comitato del Premio Nobel ha sottolineato che Machado è una figura che «mantiene accesa la fiamma della democrazia in mezzo a una crescenti oscurità». Ha anche evidenziato che la lotta per i diritti civili, la partecipazione politica e il pluralismo sono strettamente connessi alla pace duratura.

Reazioni nazionali e internazionali

In patria: in Venezuela, la notizia ha suscitato reazioni contrastanti. Da una parte, sostenitori dell’opposizione hanno accolto la notizia con entusiasmo; altri (vicini al regime governativo) hanno messo in dubbio il significato politico del premio.
Il quotidiano AP News segnala che il Comitato ha elogiato il fatto che Machado sia diventata una figura unificatrice in un’opposizione un tempo divisa.

A livello internazionale: alcuni leader esterni hanno criticato la decisione, accusando il Comitato di “politicizzazione” del premio, specie alla luce del fatto che il presidente statunitense Donald Trump era stato proposto da alcuni come candidato al Nobel. 
Machado ha dedicato il premio al popolo venezuelano, e – con sorpresa per alcuni osservatori – ha esteso un ringraziamento anche a Trump per il suo “supporto decisivo” alla causa democratica venezuelana.
Alcuni commentatori hanno suggerito che la scelta del Comitato rifletta una presa di posizione netta sul Venezuela da parte della comunità internazionale.

Implicazioni e sfide future

La vittoria del Nobel da parte di Machado ha diversi possibili effetti e sfide:

  1. Maggiore visibilità internazionale
    Il riconoscimento le conferisce una piattaforma globale che può rafforzare l’attenzione sui diritti umani in Venezuela e sulla situazione

  2. Protezione simbolica e pressione diplomatica
    Pur non garantendo protezione legale, il prestigio del Nobel può complicare eventuali azioni repressive nei suoi confronti o, almeno, generare costi politici per il regime se dovessero esserci eccessi.

  3. Aspettative sulla transizione democratica
    Il premio rafforza la narrativa della necessità di un cambiamento politico pacifico, ma tradurre l’attenzione in riforme concrete – elezioni libere, stato di diritto, libertà dei media – rimane una sfida enorme.

  4. Equilibrio tra protesta e strategia
    Machado dovrà bilanciare l’irriducibile posizione di opposizione con la costruzione di coalizioni, mediazioni e dialoghi – se mai possibili – per evitare che la lotta resti confinata a una battaglia simbolica.

  5. Critiche e scrutinio
    Alcuni osservatori hanno sottolineato che, in passato, Machado ha espresso posizioni dure contro il regime che potrebbero essere interpretate come favorevoli ad approcci più conflittuali che pacifici.Inoltre, la scelta di ringraziare pubblicamente figure politiche controverse come Trump ha alimentato dibattiti sul significato politico del riconoscimento.

Perché alcuni venezuelani accusano María Corina Machado di essere “venduta” al chavismo?

Sebbene Machado sia internazionalmente vista come la principale leader dell’opposizione a Nicolás Maduro, una parte della popolazione venezuelana — in particolare gli oppositori più delusi o radicalizzati — la considera una figura ambigua. Le accuse di “venduta” o “opposizione controllata” (oposición colaboracionista) si basano su vari elementi:

1. Mancanza di risultati concreti dopo anni di lotta

Molti venezuelani, dopo oltre vent’anni di crisi politica, si sentono frustrati.
Machado è in politica da più di due decenni e, nonostante la sua coerenza nel denunciare il regime, non è riuscita a produrre un cambiamento tangibile. Per alcuni, questo è il segno di una “opposizione sterile” o “tollerata” dal governo per mantenere l’apparenza di pluralismo politico. Una frase ricorrente nei social venezuelani è: “Hablan, protestan, pero nada cambia… todos son parte del mismo juego.”

2. Sospetti di “opposizione controllata”

Il regime chavista ha una lunga storia di infiltrare o cooptare leader dell’opposizione per dividerla o renderla inefficace.
In questo contesto, alcuni venezuelani ritengono che anche Machado possa far parte, consapevolmente o meno, di questo “teatro politico” in cui il regime tollera una certa dissidenza purché non minacci davvero il potere.

Tuttavia, non ci sono prove concrete che colleghino Machado a strategie del governo; si tratta per lo più di speculazioni nate da sfiducia e polarizzazione.

3. Le divisioni interne all’opposizione

Machado ha spesso rifiutato di collaborare con altri leader dell’opposizione, accusandoli di compromessi con il regime.
Questo atteggiamento l’ha resa una figura polarizzante anche dentro l’antichavismo.
I sostenitori di altri partiti (come Acción Democrática o Primero Justicia) la accusano di “dividere invece di unire” e, in alcuni casi, di facilitare indirettamente la sopravvivenza di Maduro.

4. Teorie complottiste e campagne di disinformazione

Il governo venezuelano ha usato in modo sistematico la disinformazione e le campagne digitali per minare la credibilità dei leader oppositori.
Machado è stata spesso bersaglio di queste campagne, dove veniva dipinta come “un prodotto dell’élite”, “un’agente degli USA” o persino “una finta oppositrice creata dal chavismo”.

5. Il contesto culturale e sociale

Alcuni venezuelani di classi popolari vedono in Machado un simbolo delle élite economiche e sociali di Caracas.
La sua formazione all’Universidad Católica Andrés Bello e la provenienza da una famiglia industriale contribuiscono a questa percezione.
Per molti cittadini impoveriti dal chavismo, il suo linguaggio e il suo stile appaiono “distanti” o “elitisti”, alimentando un senso di sfiducia verso la sua autenticità.

Ma allo stesso tempo…

La maggior parte delle analisi indipendenti — da Reuters, AP News, Time, e Human Rights Watch — sottolineano che Machado è tuttora una delle figure più coerenti e perseguitate dal regime. È stata squalificata, perseguita giudiziariamente, minacciata e censurata, il che rende molto difficile sostenere in modo serio l’idea che sia “complice” del chavismo. Inoltre, le elezioni primarie dell’opposizione nel 2023 hanno mostrato un consenso popolare impressionante: oltre il 90% dei voti tra gli oppositori, segno che la maggioranza dei venezuelani antichavisti la considera una leader autentica.

Post correlati

Tentato golpe in Bolivia

Mercoledì a La Paz, in Bolivia, un gruppo di militari ha occupato la sede del governo forzando le porte con un carro blindato. Il presidente

Attualità

Afrodiscendenza

America Latina