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Pierangelo Consoli

L’Avana mi parla, Antón Arrufat

Arrufat era prigioniero dell’Avana. Perché non lo capivano, chi non aveva resistito, chi si era allontanato, lo accusava di connivenza con il regime. Gli dicevano:

Infami, Luis Reynaldo Pérez

«Benvenuti a cento canzoni e un milione di ricordi. Io sono Saturnino Castillo e vi accompagnerò questa notte nella serata più romantica della radio nazionale».

L’ultimo spegne la luce, Nicanor Parra

Quando si incontrarono per la prima volta lui già lo conosceva. Tra i due passavano una ventina d’anni almeno e quel corridoio che era il

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Silenzio

Traduzione di Claudia Putzu   Mi sveglio con la stessa pesantezza di ogni giorno. La voglia di restare immobile, di non aprire gli occhi, per

Geografia della lingua, Andrea Jeftanovic

Un corpo indica la fragilità del potere. Un corpo, quando è una potenziale arma, destabilizza i sistemi, un apparato politico. Un corpo si fa strada