Mercoledì a La Paz, in Bolivia, un gruppo di militari ha occupato la sede del governo forzando le porte con un carro blindato. Il presidente Luis Arce ha denunciato delle “mobilitazioni irregolari di alcune unità”. L’ex presidente Evo Morales ha parlato di un tentativo di colpo di stato, attribuendolo al capo dell’esercito Juan José Zúñiga, destituito il giorno precedente. Zúñiga è stato arrestato e ha accusato Arce di orchestrare il colpo per aumentare la sua popolarità.
Il ministro della Difesa, Edmundo Novillo, ha condannato l’azione dei militari ribelli come una vergogna, rassicurando che il governo ha il controllo totale delle forze armate. È stata avviata un’inchiesta per chiarire chi abbia partecipato al tentato golpe. Anche Juan Arnez Salvador, ex comandante della Marina, è stato arrestato.
La comunità internazionale, inclusi Argentina, Venezuela, Colombia, Brasile e altri paesi, ha condannato fermamente l’azione militare, esprimendo solidarietà con il governo di Arce e la democrazia boliviana. Evo Morales ha sospeso le mobilitazioni in difesa della democrazia dopo il ritorno alla calma.
Il presidente Arce ha ringraziato il popolo per il sostegno e ha promesso di difendere la democrazia conquistata alle urne. L’ex presidente Carlos Mesa ha criticato l’incertezza e la mancanza di credibilità delle istituzioni militari sotto il governo del Movimiento al Socialismo.