Hai portato con te il vento, Natalia García Freire
Restituiamo all’acqua i figli bastardi che Dio le ha rubato. Qui giace il popolo di Diomadre che scomparve una notte. Nei secoli dei secoli. Si
Restituiamo all’acqua i figli bastardi che Dio le ha rubato. Qui giace il popolo di Diomadre che scomparve una notte. Nei secoli dei secoli. Si
E saranno allora più docili con chi razionerà loro la fame, amministrerà il sonno, ripartirà la fatica, misurerà il riposo e controllerà l’estro. Il
A pensarci bene, l’abitudine di fare visita al luogo in cui riposano le ossa delle persone che amiamo è assurda, ma nella vita errabonda che
Per tutti quei chiunque che non riuscimmo mai a essere, tutti quei chiunque che ci furono negati, tutti quei chiunque che hanno urgenza di vivere
Ancora oggi, io vivo il lutto del polpo, il lutto di un pezzo di polpo, anzi di un pezzo davvero ridicolo, perché i tentacoli del
«Benvenuti a cento canzoni e un milione di ricordi. Io sono Saturnino Castillo e vi accompagnerò questa notte nella serata più romantica della radio nazionale».
Un mantello indigeno del popolo tupinambá risalente al XVII secolo e realizzato con 4.200 piume rosse dell’uccello guará – una specie che abita quasi tutta
Juan Emar, pseudonimo di Álvaro Yáñez (1893-1964), fu una figura controversa nella letteratura cilena degli anni ’20 e ’30 del XX secolo. Proveniente da una