La politica conosciuta come Pies secos, pies mojados (in italiano: piedi asciutti, piedi bagnati) è stata una delle più controverse e significative nella storia delle relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti, soprattutto per quanto riguarda il fenomeno migratorio. Questa dottrina ha avuto un impatto profondo sulla vita di migliaia di cubani e ha riflesso la complessità delle relazioni politiche tra i due Paesi durante la seconda metà del XX secolo e l’inizio del XXI.
La politica Pies secos, pies mojados fu formalmente introdotta nel 1995, durante l’amministrazione del presidente Bill Clinton, come revisione dell’accordo migratorio esistente tra Cuba e Stati Uniti, rappresentando una risposta alla cosiddetta “crisi dei balseros” del 1994, durante la quale circa 35.000 cubani cercarono di raggiungere le coste della Florida su zattere improvvisate e imbarcazioni di fortuna, mettendo in luce la disperazione e l’instabilità economica dell’isola caraibica.
In cosa consisteva?
Il principio della politica era semplice quanto crudele nella sua logica:
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Se un migrante cubano veniva intercettato in mare (pie mojado – piede bagnato), veniva rimpatriato a Cuba.
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Se invece riusciva a raggiungere il suolo statunitense (pie seco – piede asciutto), aveva diritto a rimanere negli Stati Uniti, ottenere la residenza temporanea e, dopo un anno, anche la residenza permanente grazie al Cuban Adjustment Act del 1966.
Questa distinzione ha creato un forte incentivo per i cubani a intraprendere viaggi pericolosi nel tentativo di toccare terra americana, spesso rischiando la vita.
La politica ha avuto effetti drammatici: migliaia di cubani hanno perso la vita in mare nel tentativo di raggiungere gli Stati Uniti, sono aumentati i traffici illegali e reti di contrabbando di esseri umani, è stata criticata da Cuba come un incentivo all’emigrazione illegale e come una violazione della sovranità nazionale, e infine ha anche creato tensioni con altri paesi latinoamericani, poiché solo ai cubani venivano garantiti certi benefici migratori.
Allo stesso tempo, molti negli Stati Uniti – soprattutto nella comunità cubano-americana della Florida – hanno visto questa politica come un segno di solidarietà verso chi fuggiva da un regime autoritario.
La fine della politica
Nel gennaio 2017, pochi giorni prima di lasciare l’incarico, il presidente Barack Obama ha annunciato la fine della politica Pies secos, pies mojados come parte del processo di normalizzazione dei rapporti con Cuba iniziato nel 2014. Da quel momento, i migranti cubani sarebbero stati trattati allo stesso modo degli altri migranti irregolari, senza più un canale privilegiato di accesso.
Pies secos, pies mojados è stata una politica che, pur nata con l’intento di gestire una crisi umanitaria e politica, ha avuto effetti ambivalenti. Da un lato ha rappresentato una possibilità di libertà per migliaia di cubani; dall’altro, ha alimentato rischi, tragedie e ambiguità legali. La sua abolizione segna la fine di un’epoca nella storia migratoria cubano-statunitense, ma le questioni di fondo – la ricerca di libertà, benessere e sicurezza – restano ancora oggi irrisolte per molti migranti.













