Jorge Ibargüengoitia (1928-1983) è un autore fondamentale della letteratura messicana e latinoamericana. L’umorismo delle sue storie, dei suoi romanzi, delle sue opere teatrali e dei suoi articoli di giornale è di un sarcasmo fine e selvaggio.
Il fulcro del romanzo Ammazzate il leone, di recente pubblicazione per i tipi de La Nuova Frontiera, è la rappresentazione burlesca di una dittatura che si svolge in un Paese simbolico dell’America Latina.
La trama è ingannevolmente semplice, una favola per porre fine a tutte le narrazioni sui dittatori latinoamericani. Dopo la morte del candidato dell’opposizione alle elezioni, viene portato dall’esilio un nuovo candidato, messo sul primo aereo mai visto sull’isola di Arepa: Pepe Cussirat. Il nuovo candidato abbandona rapidamente l’idea di vincere le elezioni e decide per un approccio diretto al potere, al colpo di stato e, quindi, all’assassinio del dittatore. Da quel momento in poi, il romanzo si svolge attraverso diversi tentativi di omicidio contro il dittatore, tutti falliti, mentre il nostro “eroe”, Pepe Cussirat, sacrifica tutti i suoi amici e conoscenti prima di essere accusato degli attacchi.
Dato il fallimento di Pepe Cussirat nell’uccidere il vecchio dittatore (Maresciallo Belaunzarán), il compito spetta, quasi per caso, al professor Pereira, che ottiene ciò che nessun membro della classe media di Arepa potrebbe ottenere: non solo uccide Belaunzarán, ma ci riesce al primo tentativo.
Il protagonista di Ammazzate il leone è il maresciallo Belaunzarán, colui che tiene viva l’attenzione del lettore. Compare nella maggior parte dei capitoli, ha quasi sempre qualcosa da dire o da fare che finisce per influire sulla situazione e aiuta il costante andamento della storia stessa. D’altra parte, non si può ignorare che gli avversari, altro tassello fondamentale, sono un asse che aiuta a dare coesione alla trama senza far cadere nessun tassello. È un personaggio costruito attraverso l’unione dell’ironia verbale dei personaggi e del narratore, con un umorismo che diventa un effetto incisivo non solo per ridicolizzare il dittatore o il suo sistema, ma anche coloro che sostengono indirettamente il potere: Belaunzarán è l’elemento centrale e indispensabile del romanzo.
Ammazzate il leone non è un romanzo storico poiché le allusioni alla storia e i modi di rappresentarla non sono direttamente identificabili con eventi reali. Arepa è un Paese governato da un odiato tiranno che all’apparenza è una figura immaginaria, ma che si ispira a personaggi tratti dalla storia generale dell’America Latina. Lo stesso Ibargüengoitia ha precisato che “l’isola cerchiata chiamata Arepa è un mondo immaginario, chiuso e isolato, che ricrea, in senso universale, i metodi violenti con cui i tiranni, in particolare in America Latina, rimangono al potere”.
È importante segnalare che Arepa è un’isola a forma di cerchio perfetto. Ha la forma di un’arepa, un pane circolare che si usa in Sudamerica, principalmente Venezuela e Colombia, dove è un vero e proprio simbolo nazionale. Chiamare l’isola Arepa allude a vari regimi politici dell’America Latina e dei Caraibi, mentre la parola arepa attribuita al nome di un’isola è di per sé una metafora: allude a un luogo commestibile a forma di paese, che può essere appunto divorato dalla brama di potere di chi è al comando. Arepa è un luogo fittizio dall’atmosfera tesa, con gente a basso reddito, ma anche borghesia e ceto alto, poiché senza l’alta borghesia non esisterebbe e sono proprio le persone dell’alta borghesia a rendere possibili il dramma e la tensione nel romanzo.
Quanto al linguaggio usato nel romanzo, l’umorismo è qualcosa che Ibargüengoitia usa come elemento essenziale. Attraverso questa risorsa, trasmette una visione ironica dei personaggi e degli eventi storici, inoltre, quando utilizzato all’interno delle descrizioni basate su eventi reali, fa sì che il lettore umanizzi i personaggi storici, sottraendo solennità e idolatria.
Un altro elemento importante nella scrittura di Ibargüengoitia è la parodia, grazie alla quale ha trasformato i disastri nazionali in ridicole disavventure. Ammazzate il leone ha implicazioni controverse e critiche, che forniscono il pretesto per parlare di demistificazione, smascheramento e denuncia.
Jorge Ibargüengoitia è stato un creatore di universi immaginari, ha dato un tocco speciale sia alle sue commedie che ai suoi personaggi, ha alzato la sua voce critica attraverso i suoi personaggi provocando anche molte polemiche con i suoi romanzi politici, soprattutto considerando che gran parte dei suoi personaggi proveniva da ciò che stava accadendo nel Messico del suo tempo.
Ibargüengoitia, con il suo fine e potente senso dell’umorismo, era uno scrittore rigoroso e disciplinato, che sapeva dipingere il modo di essere dei messicani, riflettendone le condizioni e i difetti. Come ha sostenuto Oscar Maldonado, “era il cronista ribelle di una nazione che si vergognava della sua intimità e non vedeva nella sua storia altro che eroi di bronzo”.