Un ragazzo di cui non sappiamo il nome va alla ricerca della verità sulla morte del nonno paterno dopo che il padre gli ha raccontato una storia piuttosto bizzarra. Sembra che l’uomo sia stato ucciso durante una festa dagli abitanti del paese costiero in cui viveva, Garopaba. Il corpo è sparito. Funerale e sepoltura sono stati eseguiti in fretta. Il ragazzo, dopo il suicidio annunciato del padre, parte per Garopaba e si sistema in un piccolo appartamento sul mare.
Siamo in Brasile, in un paese di pescatori apparentemente tranquillo d’inverno e gioioso e affollato d’estate, che in realtà nasconde tensioni inquietanti e sentimenti di odio per gli estranei.
Forse a causa della somiglianza col nonno, il ragazzo viene rifiutato e osteggiato da molti paesani. L’uomo, chiamato Gauderio, continua a essere odiato e temuto come una sorta di demone. Il ragazzo riesce comunque a trovare alcuni amici e un lavoro.
Una verità sorprendente emergerà grazie alla sua ricerca e metterà a rischio la sua vita.
Barba intrisa di sangue del brasiliano Daniel Galera (Edizioni Sur) è un libro-viaggio in cui confluiscono differenti istanze.
La ricerca delle origini è il tema più evidente, sono molti gli elementi che rimandano a una ricerca identitaria. Il nome del protagonista non viene mai pronunciato, inoltre soffre di un deficit percettivo (prosopagnosia) che non gli consente di ricordare i volti delle persone, compreso il proprio. Non ricorda le persone amate dopo pochi minuti che le ha viste. È consapevole che il suo volto è molto simile a quello del nonno solo perché fa un confronto fra specchio e vecchie foto.
È un istruttore di nuoto molto competente, attraverso la sua disciplina entra in relazione con gli altri e con se stesso. Una sorta di odissea in cui l’acqua lo guida, anzi lo trascina quasi fino al fondo dell’oceano, gli consentirà di comprendere e accettare il proprio posto nel mondo.
La narrazione lenta alterna parti oniriche a momenti quotidiani e sfocia verso una catarsi che equilibra passato e futuro del protagonista. Avvicinandosi al finale, il romanzo prosegue oltre le esigenze di noi lettori. Il ragazzo senza nome sfugge alla possibilità di chiudere la sua storia in un momento a noi congeniale e compie tutti gli atti di cui ha veramente bisogno. Sistema e chiarisce per se stesso anche quello che potrebbe rimanere sospeso. Sancisce la separazione tra il suo e il nostro mondo.
Laura Bucciarelli