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Las Catrinas: simbolo della morte e dell’identità messicana

Sommario

Las Catrinas sono tra le figure più riconoscibili e affascinanti della cultura messicana. Con i loro volti scheletrici dipinti, gli abiti eleganti e i cappelli decorati, rappresentano una fusione di arte, satira e tradizione che racconta molto della visione messicana della vita e della morte.

Calavera garbancera

Origini e nascita del simbolo

La Catrina nasce all’inizio del XX secolo, durante il periodo del Porfiriato, ossia la lunga dittatura di Porfirio Díaz in Messico. Fu l’incisore e illustratore José Guadalupe Posada a creare la prima immagine di questa figura intorno al 1910, con il nome di “La Calavera Garbancera”.

Il termine “garbancera” era usato in modo dispregiativo per descrivere le donne indigene che cercavano di apparire europee, rinnegando le proprie origini. Posada, attraverso la sua illustrazione, intendeva criticare le classi sociali che cercavano di imitare la cultura europea, dimenticando le radici messicane.

Successivamente, il celebre pittore Diego Rivera rese la figura ancora più famosa nel suo murale Sueño de una tarde dominical en la Alameda Central (1947), ribattezzandola “La Catrina” — un termine che in messicano indica una donna elegante e di alta classe. Da allora, la Catrina è diventata un’icona nazionale.

Cosa rappresenta La Catrina

La Catrina è una personificazione della morte, ma non nel senso macabro o spaventoso che si trova in molte culture occidentali. In Messico, la morte è vista come una parte naturale della vita, un passaggio inevitabile che merita rispetto ma anche ironia.

La figura della Catrina serve a ricordare che tutti, ricchi o poveri, alla fine diventiamo uguali: la morte non risparmia nessuno. Il suo aspetto elegante e aristocratico è una satira contro la vanità e la disuguaglianza sociale, ma anche un modo per accettare la mortalità con dignità e sorriso.

Il significato culturale e simbolico

catrinasOggi, La Catrina è diventata uno dei simboli principali del Día de los Muertos, la festa tradizionale messicana che si celebra tra il 1° e il 2 novembre. Durante queste giornate, le persone dipingono i propri volti come Catrinas, indossano abiti colorati e decorano gli altari (ofrendas) con fiori di cempasúchil, candele e fotografie dei defunti.

Las Catrinas non sono soltanto figure decorative: sono un simbolo profondo di identità e filosofia di vita. Dietro il loro sorriso scheletrico si nasconde una riflessione universale — la morte è inevitabile, ma può essere affrontata con eleganza, memoria e gioia.

Attraverso La Catrina, il Messico ha trasformato la paura della morte in un inno alla vita, all’uguaglianza e alla bellezza delle proprie tradizioni.

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