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Quella che oggi chiamiamo America, per oltre 1500 anni ha conservato usi e costumi locali sconosciuti al resto del mondo, e le sue tradizioni e leggende tutt’oggi sono più vive che mai, fino a ispirare libri, film e materiale videoludico per ogni generazione.

Tra i racconti del nuovo continente, ce n’è uno riguardante uno spirito della Repubblica Dominicana molto affascinante e dalle sembianze femminili, classificato come Maboyas (divinità notturna indiana), chiamata La Ciguapa (see-GWAH-pah).

Presentata in maniera ambigua a seconda delle varie zone, ma descritta nella maggior parte dei racconti come una umana dalla pelle marrone o blu scuro, con la particolarità di avere i piedi rivolti all’indietro e una lunga chioma di capelli lisci e lucidi che ricoprono il corpo, si dice abiti sulle montagne della Repubblica Dominicana e che nelle notti di luna piena la si possa vedere percorrere le rive dei fiumi emettendo versi simili a cinguettii o lamenti simili a latrati. Affascinante donna, incantatrice di uomini e portatrice di morte, attrae gli ignari viaggiatori nei boschi per fare l’amore con loro e in seguito ucciderli.

Si narra che per scampare a questa sorte non bisogna mai seguire i suoi versi né guardarla negli occhi. Seppur sia difficile seguire i suoi passi a causa delle impronte disorientanti, sembra esistere anche un modo per catturarla, ovvero seguirla con un cane con polidattilia (malformazione che fa sì gli animali abbiano un maggior numero di dita) nero o bianco, unico essere in grado di cacciarla (da qui nasce il nome locale di cane cinqueño); la prigionia, però, porta inevitabilmente alla morte della creatura.

ciguapa5 e1678101505150Questa figura fa parte principalmente del folklore della Repubblica Dominicana, di Porto Rico, Cuba e dell’America Centrale, ma l’origine del mito è molto discordante a seconda delle varie fonti. La più popolare sembra essere la leggenda di origine Taina, ma nessun artefatto o tradizione conosciuta fa riferimento a creature anche lontanamente simili a lei. In letteratura viene menzionata nel XIX secolo, precisamente negli anni 1866/67, dallo scrittore dominicano Francisco Javier Angulo Guridi (1816-1884), rispettivamente nel suo racconto “La Ciguapa” (1866) e nel dramma Iguaniona (scritto nel 1867). Altri ancora la associano a miti lontani come il Guaraní Curupí o il Churel indù, narrati da Rudyard Kipling (1865 – 1936) in My Own True Ghost Storycome, ma sono stati smentiti vista la mancanza di comunicazione culturale tra le zone.

Altri ricercatori collocano la nascita del mito in epoca coloniale affiancandola alle sirene europee (per la loro bellezza e crudeltà) o addirittura preispanica.

È stata avanzata anche l’ipotesi secondo cui la sua origine derivi dai Ciguayos de Quisqueya (Cuba/Portorico), i cosiddetti guardiani dell’isola minacciata dai Caribi, ai cui attacchi dovevano sempre essere pronti: per prepararsi, si dice rivolgessero i piedi verso il mare e il resto del corpo verso il punto in cui stavano guardando in quel momento. Da qui, la ragione per cui la Ciguapa ha i piedi nella direzione opposta alla sua visuale.

Un’ultima storia associa la creatura all’arrivo di Cristoforo Colombo e all’invasione dei conquistatori spagnoli. Con la conquista spagnola, gran parte dei Taínos furono resi schiavi, e pochi superstiti riuscirono a fuggire andandosi a nascondere tra le montagne e seppellendosi in cunicoli per non essere catturati dai marinai. Questo spiegherebbe perché si dice che la donna esca da una grotta, abbia capelli lunghi, la pelle bianca, gli occhi azzurri e cammini seminuda.

Per correttezza bisogna menzionare anche l’esistenza del Ciguapo, una sorta di gallo girato sul dorso piumato e con il seno di una donna che vaga in campagne e boschi.

Pur essendo solo una leggenda, il mito della Ciguapa riesce ad affascinare le persone tutt’ora, tanto che nel 2009 è uscito un film dominicano intitolato “El Mito de la Ciguapa” (Il mito della Ciguapa) e nel 2002 la creatura è apparsa in un libro illustrato per bambini da Julia Alvarez intitolato The Secret of the Footprints.

Dario Argenziano

 

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