I “Nemici del silenzio” sono cinque dominicani poco più che trentenni, vivono a New York da quando erano adolescenti ma mantengono vivo il legame con la terra natia a tal punto da aver creato un Podcast in cui danno voce, rigorosamente in spagnolo dominicano, al vincolo che li unisce tuttora al loro Paese.
Ideatore e produttore del Podcast è Wilmer Jael, proveniente dalla città in cui si produce il mango più buono al mondo, Baní, giunto negli Stati Uniti all’età di dodici anni dove ha sùbito dovuto far fronte a numerose sfide. I suoi compagni d’avventura sono Gio López, Kenneth Mendez (conosciuto sui social come bigzmendez), Bob e Janell Vargas.
Di cosa parlano nei loro Podcast? Praticamente di tutto, ma sempre rapportandolo a quella che è la realtà dominicana, presente o passata che sia, accompagnando per circa un’ora chi li segue fra risate (tante, tantissime) e momenti di riflessione.
Perché l’appuntamento settimanale con questi cinque dominicani è diventato “fondamentale” per chi li segue? Perché inevitabilmente serve a tenere attaccato e a non recidere il cordone ombelicale con la madre patria di quei tanti dominicani che hanno dovuto racchiudere e rinchiudere la propria vita all’interno di una valigia, lasciare i colori e gli odori della terra natia per arrivare in un Paese a volte accogliente, altre volte ostile e che in alcun modo riesce a cancellare un’identità così profondamente radicata nel popolo caraibico. E perché questo appuntamento settimanale è diventato fondamentale anche per un’italiana che aspetta con ansia l’arrivo del venerdì sera quando il Podcast è finalmente visibile su YouTube? Perché a volte non è indispensabile nascere in un Paese per sentirsene parte e ci si può sentire a casa propria anche in terra straniera, sentendo immensa nostalgia nel momento della distanza.
Enemigos del silencio è dominicanità, è uno strumento per accorciare le distanze ed esorcizzare una nostalgia latente che accompagna chi ormai è riuscito a trovare il proprio posto altrove, ma questa nostalgia, nel momento inaspettato, bussa alla porta e la trova aperta.
