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Per impedire al cielo di cadere

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In Brasile, il 19 aprile è la data in cui si celebra la Giornata dei Popoli Indigeni. Più che celebrare la diversità culturale di questi 305 popoli ed etnie – circa 1,7 milioni di persone – e difendere la preservazione delle loro storie, la data invita a riflettere sulla lotta contro i pregiudizi che ancora gravano sulle popolazioni indigene e per il mantenimento dei loro diritti.

La creazione nel 2022 del Ministero dei Popoli Indigeni, oggi comandato da una donna indigena, Sonia Guajajara, è stata una delle recenti conquiste di grande valore simbolico e un passo importante verso la rappresentanza dei popoli indigeni nei processi decisionali della politica brasiliana.

Il primo indigeno nell’Accademia Brasiliana di Lettere

Ailton Krenak e Gilberto Gil nellAcademia Brasiliana di Lettera

Nel campo della cultura, lo scorso 5 aprile è stato ampiamente festeggiato l’arrivo del primo indigeno eletto all’Accademia Brasiliana di Lettere, tradizionale istituzione brasiliana che storicamente rappresenta l’alta cultura nazionale. Il filosofo, scrittore, poeta e ambientalista Ailton Krenak ha tenuto un discorso potente alla cerimonia d’ingresso e ha salutato tutti i popoli indigeni che vi saranno rappresentati.

La caduta del cielo

Il mese prossimo, il prestigioso Festival di Cannes proietterà il lungometraggio brasiliano “A Queda do Céu” alla Quinzaine des Cineàstes, un’importante mostra parallela che promuove la scoperta di nuovi registi indipendenti e contemporanei, organizzata da La Société des Réalisateurs de Films (La SRF).

Diretto da Eryk Rocha e Gabriela Carneiro da Cunha, il documentario, prodotto da Aruac Filmes, è una coproduzione Brasile-Italia-Francia, di Hutukara Associação Yanomami e Stemal Entertainment con Rai Cinema e produzione associata di Les Films d’ici. Il film è un dialogo con il libro omonimo – pubblicato nel 2010 – di Davi Kopenawa, sciamano Yanomami e uno dei più grandi leader indigeni del mondo, e Bruce Albert, antropologo francese.

Basato sulla potente testimonianza dello sciamano e leader Yanomami Davi Kopenawa, il film “A queda do céu” segue l’importante rituale funebre, Reahu, che mobilita la comunità di Watorikɨ in uno sforzo collettivo per sostenere il cielo. Locandina del film A queda do ceu

“La foresta è viva. Morirà solo se i bianchi insisteranno nel distruggerla. (…) Allora moriremo, uno dopo l’altro, sia noi che i bianchi. Tutti gli sciamani finiranno per morire. Quando non ci sarà più nessuno in vita a sostenere il cielo, esso crollerà”. Davi Kopenawa

Il potere tradizionale reagisce

Se, da un lato, è corretto riconoscere che negli ultimi tre decenni sono stati realizzati importanti progressi giuridici, istituzionali e culturali, promuovendo la riparazione e il riconoscimento dei diritti dei popoli indigeni in Brasile, dall’altro, alcuni di questi progressi si sono rivelati ancora fragili, suscettibili di battute d’arresto, a causa dell’ideologia che guida ogni gruppo politico che assurga al potere politico nazionale.

C’è ancora fame, malattie e violenze di vario tipo contro le popolazioni indigene, sia quelle che ancora vivono nella foresta e lottano per la sua preservazione, sia quelle che sono emigrate verso le città in cerca di migliori condizioni di sopravvivenza.

Anche nei periodi di governi progressisti in Brasile, come quello attuale, quando vengono create politiche pubbliche rivolte alle popolazioni indigene, le risorse finanziarie sono sempre contestate in Parlamento, con vantaggi per i gruppi di potere tradizionali.

Ipocrisia internazionale

E sulla scena internazionale, i leader delle nazioni ricche tengono discorsi in difesa della diversità culturale e dell’importanza della conservazione dell’ambiente, in particolare dell’Amazzonia come la più grande riserva di biodiversità del mondo, ma quando si tratta di finanziare queste azioni, i discorsi non si trasformano in azioni concrete.

Nel frattempo, miliardi di dollari ed euro vengono destinati all’industria degli armamenti, alimentando guerre, morti e distruzioni.

Come dice lo sciamano Kopenawa, il popolo delle merci agisce per far crollare il cielo. La gente della foresta chiede aiuto per sostenere il cielo e la terra in armonia.

Arnaldo Cardoso

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